FRANCESCO GOZZO
  • Home
  • Libri
    • Il Viaggio dell'Endeavour >
      • Odissea per TRAPPIST-1
      • Il Culto dell'Endeavour
    • Cronache di Nova: Ryan Carter >
      • Il Segreto di Silver City
      • Omicidio nel Quartiere del Dragone
    • SIGMA: Difesa Planetaria >
      • Xenomelia
      • Astronauti degli Abissi
  • Racconti
    • Fantascienza >
      • Il Costruttore di Mondi
      • Il Motore Immobile
      • Il Piano Astrale
      • L'ultimo padiglione
      • La Città Cupola
      • La Colonia Madre
      • La Sonda di Bracewell
      • Progetto Odissea
      • Punto di Non Ritorno
      • Reperto 2X4K Umano in Criostasi
      • Ritorno al Grande Mare
      • Xenomelia
    • Fantasy >
      • Animali Veloci e Cacciatori Lenti
      • Faida nel Deserto
      • L'attacco del mastodonte
      • La Cripta del Simbionte
      • La Tribù del Falco
      • Lastelor
      • Xargoth L'Immortale
    • Fiabe & Favole >
      • Per Bambini >
        • Alice e il pesce dorato
        • Rametto il Folletto
        • Sir Percival il Pesce
        • Sir Percival il Pesce e la Dama del Lago
        • Taito della Foresta Blu
      • Per Adulti >
        • Gulden Draak
        • Luppolo Mannaro
        • Wyatt - Operazione Zuppa di Pesce
    • Horror >
      • La preda che si credeva il cacciatore
    • Humor Nero >
      • Taigeto
    • Science Fantasy >
      • Marit
    • Supereroi >
      • Missione Sottomarina
      • Unità Contenimento Disastri
  • Patreon
  • Contatti
  • Home
  • Books
    • Odyssey to Trappist-1
    • The Cult of the Endeavour
  • Short Stories
    • Fairy Tales >
      • Taito of the Blue Forest
    • Fantasy >
      • Fast Animals and Slow Hunters
    • Science Fiction >
      • Point of no return
      • The Astral Plane
  • Patreon
  • Contact

Unità Contenimento Disastri

Genere:   Supereroi,   azione,   comico.

Questo è un video in cui spiego dall'inizio alla fine il processo creativo.
​Parlo anche delle decisioni di trama quindi il video spoilera il racconto, guardatelo dopo averlo letto!
Kyle avanzò sul ruvido asfalto bruciato, l’odore di benzina era pungente e intorno non c’erano altro che palazzi crollati e macerie. Un’insegna recante l’immagine di una ciambella sfavillava gialla riflettendo le ultime luci del giorno.

«Allora!», disse sfregandosi le mani. «Dov’è questa bomba?».

«Sicuramente non in piena vista», ringhiò l’Uomo Procione rizzando il pelo.

Kyle sbuffò affrettando il passo per allontanarsi dall’aura di tanfo che sospettava fosse parte dei superpoteri del compagno.

«Dovevamo proprio portarci dietro Connor?», chiese rivolto alla caposquadra che levitava qualche metro sopra alle loro teste, avvolta in una bolla di forza. «Non c’è da frugare nella spazzatura e una bomba nucleare non si disattiva lavandola».

«Chiudi quel forno, Bel Costume!», lo apostrofò l’Uomo Procione. «Altrimenti stanotte ti caco nel mantello, l’avvolgo facendone un bel fagotto e te lo metto al posto del cuscino mentre dormi».

«Che schifo…».

«Caldo e morbido…».

«Piantatela!», sbottò Norah scendendo a terra. «Tutti e due!».

Connor sfoderò un sorriso costellato da canini giallastri.

Kyle distolse lo sguardo reprimendo un conato.

«Siamo qui per sventare un disastro di proporzioni gigantesche! L’intera città rischia di essere cancellata dalle mappe e voi non sapete fare altro che battibeccare come vecchie zitelle?!».

«Va bene…», disse Kyle spiccando il volo. «Ma in ricognizione ci vado io, così non dovrò sentire il tanfo di questo sacco di pulci!».

«Marrone!», sbraitò l’Uomo Procione. «Il prossimo costume compratelo marrone!».

«Kyle!», urlò lei. «Aspetta!».

Ma era ormai lontano e le loro voci gli giunsero flebili trasportate da un vento arido altrimenti spoglio di ogni suono. Da così in alto le macerie non sembravano che sassolini sparsi a terra. Decise di esplorare la zona più a est per cui discese dietro a una montagna di macchine di cui rimaneva solo la carrozzeria annerita.

D’un tratto la carcassa di una di esse volò in sua direzione. La deviò con un pugno sul restante mucchio di rottami che stridettero lamiera su lamiera mentre crollavano a terra. La carrozzeria era talmente ruggine che l’impatto lo lasciò immerso in una nuvola ramata che lo fece tossire lasciandogli un sapore ferroso in bocca e gli si attaccò sul costume.

«Che cazzo», mormorò spolverandosi. «Chi è che va in giro lanciando macchine arrugginite?!».

«Ti sei sporcato il costume ragazzino?», disse un omone dalla voce profonda scendendo da un cumulo di macerie impugnando una spranga di ferro che doveva essere stata un palo della luce perché c’era ancora un blocco di cemento su un lato.

Kyle studiò il suo avversario: era parecchio più grosso, irsuto quasi quanto l’Uomo Procione e portava una maschera gialla e rossa che gli copriva il volto.

«Sei un lottatore messicano o sei solo brutto come la fame?».

«Fai poco lo spiritoso», rispose lui strisciando il palo della luce a terra. «Con questo ti ci cambio i connotati tanto che me la invidierai la maschera».

«Provaci, se ti riesce».

Kyle scattò in avanti con la potenza di un motore a reazione colpendo l’energumeno in pieno petto prima che questi potesse reagire. Andarono entrambi a impattare contro le macerie da cui il lottatore messicano era disceso ma Kyle non si fermò scagliando cemento e lamiere in ogni dove penetrando il cumulo fino a sbucarne dalla parte opposta.

«Niente male, ragazzo», disse questi pulendosi il sangue dalla bocca con il dorso della mano.

«Ne hai abbastanza?».

«Abbastanza?!», sbottò lui con una risata rauca.

L’estremità del palo della luce lo colpì in pieno volto e il blocco di cemento esplose in mille pezzi. Kyle si trovò a volare contro un silos prima ancora di rendersi conto di cosa fosse successo.

«Appunto per la prossima volta…», mormorò sputando sangue. «Controllare se hanno mollato l’arma o no…».

Il lottatore messicano si avvicinò a passi lenti.

«Dov’è finito il tuo buon umore?».

«Ah… fanculo!», Kyle si rialzò e scosse la testa per scacciare quella sensazione di stordimento ma non fece che peggiorare la situazione e il pugno che gli arrivò in faccia lo vide come sfocato. I seguenti che lo colsero al ventre non li vide proprio ma assieme al fiato sputò saliva rossa.

Strinse i denti e con un movimento laterale del braccio deflesse l’ennesimo attacco e l’altra mano scattò in alto cogliendo l’avversario al mento e scagliandolo in aria.

Da come si dimenava nella corrente capì che non era in grado di volare quindi spiccò un poderoso salto lasciandosi alle spalle cemento crepato e raggiunse l’avversario che vorticava senza controllo.

«Non ti trovi a tuo agio in aria?».

«Fanculo!».

«Tranquillo, ti rispedisco subito coi piedi per terra», disse compiendo una giravolta e colpendolo con il tallone.

Con un boato l’energumeno superò la velocità del suono e si schiantò a terra finendo seppellito nel cemento.

«Meno uno», disse atterrando.

Chiuse gli occhi per un momento e si massaggiò le tempie, ci sarebbe voluto un po’ prima di smettere di vedere doppio.

«Non cantare vittoria troppo presto…», con la voce come il grattare di pietra su pietra, l’energumeno fuoriuscì dalle macerie. Una miriade di graffi e abrasioni era visibile sotto alla maglietta a brandelli.

Il lottatore messicano si lanciò alla carica e i suoi passi colpivano il terreno risuonando come una valanga. Kyle decise di affrontarlo apertamente e gli si scagliò contro.

L’impatto risuonò nelle sue ossa come un tuono e il cemento sottostante andò in pezzi.

L’omone puzzava di sudore e sangue e digrignava i denti come una bestia.

Kyle aveva pensato di riuscire a spezzare la sua carica e ributtarlo nelle macerie da cui era uscito ma con sua sorpresa si trovò bloccato e poi accadde qualcosa che non gli era mai successo: perse terreno.

Kyle sgranò gli occhi e la mente iniziò a correre, retrocedette di un altro passo poi di un terzo e un quarto. In men che non si dica si ritrovò a essere spinto all’indietro contro una macchina arrugginita. L’uomo iniziò a tempestarlo di pugni. Provò a sfuggirgli spiccando il volo ma questo l’afferrò per una caviglia e lo sbatté a terra, poi ancora e ancora. Ruotò su sé stesso colpendo l’avversario al volto con un calcio e d’un tratto fu libero. Senza pensarci due volte si librò in volo prendendo le distanze.

«Non sei più tanto baldanzoso adesso eh?».

Kyle asciugò con la manica il sangue che gli colava negli occhi e osservò la macchia rossa sul tessuto sgualcito. Sentì un brivido percorrerlo da dentro esternandosi come un tremore. Schizzò via in aria in direzione di dove aveva lasciato i compagni.

«Scappi ora?!», urlò l’energumeno tirandogli dietro pezzi di cemento e portiere ammaccate.

Kyle non si voltò e ringraziò che il suo avversario non fosse in grado di volare. I suoi compagni non erano rimasti dove li aveva lasciati ma non fu difficile trovarli, seguì la sequela di ringhi e ruggiti che non potevano che appartenere all’Uomo Procione e li vide: stavano combattendo per raggiungere una scatola metallica con un timer che segnava poco più di cinque minuti.

Connor saltava qua e là azzuffandosi con quello che sembrava un orso grizzly mentre la pelliccia di entrambi andava a fuoco in più di un punto e un odore di pollo bruciato andava mischiandosi nel normale olezzo che di solito accompagnava l’Uomo Procione.

Norah volava a mezza altezza ed era intenta a farsi scudo da una sequela di carte che un tizio vestito con un eccentrico mantello blu e un cappello a tesa larga del medesimo colore le stava tirando contro, carte che esplodevano al minimo impatto facendo colare lingue di fuoco sui due contendenti a terra.

«Kyle!», urlò Norah. «Abbiamo bisogno di una mano!».

«Muoviti Bel Costume!», ringhiò l’Uomo Procione. «Almeno provaci a renderti utile!».

Kyle stava iperventilando, i secondi scendevano inesorabili. Si guardò e vide che il costume era a brandelli. Gli doleva ogni singolo arto ed era coperto di sangue.

«Kyle!», urlò Norah.

Ma non poteva abbandonare i suoi compagni.

Inspirò profondamente.

Scattò in avanti ruotando su sé stesso per evitare le carte esplosive che l’eccentrico individuo gli tirò addosso con risate maniacali e lo colpì con un pugno scagliandolo a terra. Norah ne approfittò per avviluppare l’orso in un fascio di forza, l’animale guaì trasformandosi in uomo e venne scagliato di fianco al suo compagno.

Finalmente poterono riprendere fiato, ma solo per un breve istante.

Da dietro gli avversari comparve il lottatore messicano.

«Non è ancora finita», disse. «Questa città non ha speranze».

Kyle accelerò il respiro e deglutì.

L’Uomo Procione si portò al suo fianco e grugnì.

Norah gli prese una mano con stretta salda.

«Insieme siamo più forti», disse.

Kyle la guardò negli occhi e annuì.

Il timer scese sotto i quattro minuti.

L’uomo che era diventato un orso emise uno stridio e il suo corpo s’ingrossò da sotto la pelle diventando tondeggiante, le ossa si spezzarono con schiocchi sonori e le braccia si fusero al corpo. La carne si mescolava come un impasto per il pane e vibrava al ritmo del sibilo che scese d’intonazione fino a diventare un ruggito baritonale. Il cilindro di carne divenne man mano sempre più grande e si allungò circondandosi di placche verdastre grandi quanto scudi e ad una delle estremità spuntarono giganteschi denti mentre si modellava in un’immensa testa di drago. Il wurm abbassò su di loro gli occhi carichi di odio e la bava colava dalla bocca come pioggia.

Nel vederlo, addirittura l’Uomo Procione dovette reprimere un conato di vomito.

«Quello lo lascio a te», disse.

Kyle emise un sospiro di rassegnazione.

Spiccò il volo contrastando la pressione del ruggito del wurm il cui alito fetido l’avvolse in un vorticare di goccioline di bava fumante. Kyle rabbrividì e cercò di non respirare ma lo stesso venne travolto dal turbine miasmatico e percepì le palpebre calare e la mente annebbiarsi. Iniziò a beccheggiare e ondeggiò come una foglia al vento.

D’un tratto una sensazione morbida e umida.

La lingua del wurm.

Le fauci si serrarono su di lui con uno schiocco e la lingua si animò levandosi e cercando di spingerlo verso la nera oscurità della gola.

Kyle scosse la testa per destarsi e afferrò l’umida escrescenza tenendosi alla superficie scivolosa, puntò i piedi contro un dente e trovò la stabilità che gli serviva per passare al contrattacco: sferrò un colpo alla lingua mandandola a sbattere sulla parete opposta della saracinesca di zanne e saltò sferrando un secondo pugno al palato molle.

Il wurm spalancò la bocca in uno stridio di rabbia e Kyle ne approfittò per schizzare fuori e allontanarsi prendendo quota. Si scrollò dalla bava e respirò aria pulita.

A terra, l’Uomo Procione saltava da un anfratto all’altro inseguito dall’uomo dalle vesti blu che lo tempestava di carte esplosive e che svaniva e appariva come fosse intermittente ogni qual volta Connor faceva per saltargli addosso provocando acute grida di frustrazione da parte dell’irsuto mammifero.

Norah dal canto suo riusciva a tenere testa ai colpi del lottatore che nonostante la potenza con cui venivano portati non riuscivano a infrangere gli scudi di forza che la donna evocava come atto di pura volontà e scintillavano violetti come rune incise nell’aria.

Kyle si concentrò sul suo avversario: il wurm aveva sollevato il capo e risucchiava l’aria preparandosi a esalare un altro soffio onirico.

Kyle si spostò appena in tempo per evitare il flusso mefitico e volò compiendo una serie di giravolte per rendersi un bersaglio sfuggente e si prodigò in un giro della morte che lo portò direttamente in prossimità del ventre della bestia, poco sotto alle fauci spalancate. Impresse tutta la potenza che poté e colpì il wurm dove le squame erano più sottili. Con un ruggito di dolore la bestia andò a sbattere contro un cumulo di macerie, abbattendole.

Kyle ruotò intorno al mostro come un insetto fastidioso colpendo dove questo meno s’aspettava. Le fauci schioccavano nell’aria dove si trovava solo un momento prima e a un certo punto gli addentò il mantello lacerandolo di netto. Kyle sentì uno strappo alla schiena e roteò su sé stesso precipitando al suolo.

«Che cazzo…», mormorò rialzandosi.

Il wurm ruggì sollevando la coda.

«Vediamo che dici se ti ripago con la stessa moneta!».

Kyle saltò di lato quando la coda si abbatté su di lui poi l’afferrò e spiccò il volo con tutta la potenza di cui disponeva. I muscoli si tesero e strinse i denti fino a sentire dolore ma riuscì a sollevare la creatura colossale che iniziò a divincolarsi e ondeggiare. Kyle sfruttò il momento per imprimere un moto ondulatorio alla creatura, poi la fece ruotare e infine la sollevò sopra alla testa facendole compiere un ultimo alto arco.

La testa del wurm, seguita dal resto del corpo, si schiantò a terra sconquassando il terreno come un terremoto e pian piano divenne sempre più piccolo tornando in forma umana.

Guardando in basso Kyle vide che l’Uomo Procione stava riempiendo di pugni il suo avversario e sbranandogli le vesti allo stesso tempo, il mazzo di carte magiche giaceva smangiucchiato tutto intorno. Norah aveva intrappolato il lottatore in una gabbia di forza dove giaceva seduto, troppo stanco per continuare a combattere.

Kyle atterrò di fianco alla donna.

«L’hai sistemato!».

Lei gli rivolse un ghigno.

«Me la cavo bene con questi tizi tutti muscoli e poco cervello».

«Ehi!», si lamentò lui.

«Scusa, hai ragione… mi sono lasciata prendere la mano».

«E fermate questa bestia!», strillò l’uomo in blu. «Mi sta sbavando tutto il mantello! Si è mangiato il mio mazzo magico!».

«Ti ha mangiato i compiti?!», Kyle non riuscì a trattenersi dal ridere.

«Dai ragazzo non scherzo!», protestò lui cercando di divincolarsi dall’Uomo Procione «Mi sta sbavando tutto il mantello!».

«Connor…», disse Norah scuotendo la testa. «Basta…».

«Mi ha dato fuoco alla pelliccia!».

«Cane cattivo!», non riuscì a trattenersi Kyle.

Norah lo fulminò con lo sguardo.

«Voi due, vedete di andare d’accordo!».

Kyle abbassò lo sguardo e si girò in direzione della bomba.

00:03

«Cazzo!».

00:02

Scattò portandosi dietro una nuvola di polvere e ghiaia.

00:01

Premette il pulsante rosso.

00:01

Norah si portò una mano alla fronte ed emise un sospiro di sollievo.

L’Uomo Procione diede un ultimo morso alle vesti dell’incantatore.

«Lascialo in pace!», sbottò la donna. «Voi due mi farete impazzire…».

«C’è mancato poco!», disse Kyle.

«C’è mancato poco davvero», convenne il mutaforma raggiungendoli in forma umana. «Ma siete stati bravi, il vostro direttore sarà fiero di voi: avete la licenza per istituire un’Unità Contenimento Disastri all’interno della vostra agenzia».

Norah gli strinse la mano.

«Sarà meglio che oltre ai ringraziamenti ci offra una cena!», disse. «E magari dei nuovi costumi».

«Altro che costumi!», sbottò Kyle. «Per togliermi di dosso il suo alito avrò bisogno di una pelle nuova!».

Il mutaforma rise di gusto.

«Una delle mie forme preferite!».

Kyle rabbrividì.

​«Ho bisogno di una doccia»

Iscriviti alla newsletter
seguimi sui social
SUPPORTAMI SU PATREON
Picture

Subscribe to the newsletter

FOLLOW ME ON MY SOCIALS

SUPPORT ME ON PATREON

Foto
  • Home
  • Libri
    • Il Viaggio dell'Endeavour >
      • Odissea per TRAPPIST-1
      • Il Culto dell'Endeavour
    • Cronache di Nova: Ryan Carter >
      • Il Segreto di Silver City
      • Omicidio nel Quartiere del Dragone
    • SIGMA: Difesa Planetaria >
      • Xenomelia
      • Astronauti degli Abissi
  • Racconti
    • Fantascienza >
      • Il Costruttore di Mondi
      • Il Motore Immobile
      • Il Piano Astrale
      • L'ultimo padiglione
      • La Città Cupola
      • La Colonia Madre
      • La Sonda di Bracewell
      • Progetto Odissea
      • Punto di Non Ritorno
      • Reperto 2X4K Umano in Criostasi
      • Ritorno al Grande Mare
      • Xenomelia
    • Fantasy >
      • Animali Veloci e Cacciatori Lenti
      • Faida nel Deserto
      • L'attacco del mastodonte
      • La Cripta del Simbionte
      • La Tribù del Falco
      • Lastelor
      • Xargoth L'Immortale
    • Fiabe & Favole >
      • Per Bambini >
        • Alice e il pesce dorato
        • Rametto il Folletto
        • Sir Percival il Pesce
        • Sir Percival il Pesce e la Dama del Lago
        • Taito della Foresta Blu
      • Per Adulti >
        • Gulden Draak
        • Luppolo Mannaro
        • Wyatt - Operazione Zuppa di Pesce
    • Horror >
      • La preda che si credeva il cacciatore
    • Humor Nero >
      • Taigeto
    • Science Fantasy >
      • Marit
    • Supereroi >
      • Missione Sottomarina
      • Unità Contenimento Disastri
  • Patreon
  • Contatti
  • Home
  • Books
    • Odyssey to Trappist-1
    • The Cult of the Endeavour
  • Short Stories
    • Fairy Tales >
      • Taito of the Blue Forest
    • Fantasy >
      • Fast Animals and Slow Hunters
    • Science Fiction >
      • Point of no return
      • The Astral Plane
  • Patreon
  • Contact