Anne era una ragazza di dodici anni, con tutti i problemi annessi all’età. Come le sue coetanee andava a scuola e usciva nel pomeriggio a scorrazzare per il parco dietro casa, facendo collane di fiori con le amiche più care. La sua vita trascorreva del tutto normale alla luce del giorno ma era nelle ore notturne che Anne viveva le esperienze più intense: il mago le appariva in sogno ogni notte per trasportarla attraverso lo spazio-tempo.

Non ricordava quando l’incantatore avesse iniziato ad apparirle, era come se ci fosse sempre stato. Era il suo Virgilio e la conduceva ovunque volesse andare. Come gli esploratori dei secoli passati a bordo dei loro velieri, Anne viaggiava con il mago per rotte sconosciute, esplorando la storia dell’umanità.

Una notte passeggiava sulla Grande Muraglia cinese osservandone la costruzione. Quella successiva assisteva Giulio Cesare durante l’assedio di Alesia. Un’altra si trovava su Ynys Môn, nel nord dell’odierno Galles, studiando con i druidi e passeggiando tra i menhir.

Nessuno aveva mai creduto ai suoi racconti e le sue parole venivano pronunciate inascoltate, tanto che lei stessa dubitò per molto tempo della realtà dei suoi viaggi. Dubitò addirittura del mago. Tuttavia, apprendeva molte cose durante il suo vagabondare attraverso lo spazio-tempo e pochi minuti di ricerche online le confermavano che gli insegnamenti del mago corrispondevano a verità. Dunque i viaggi dovevano essere reali.

Fu all’interno di un salotto letterario nella Firenze rinascimentale che sentì gli intellettuali discutere su come sarebbe stato il futuro di lì a cento anni. Anne sorrise nell’ascoltare i loro discorsi su un futuro che era per lei un lontano passato e d’un tratto si ritrovò a chiedersi cosa riservasse il futuro oltre il suo tempo. Chiese al mago se fosse possibile viaggiare nel futuro oltre che nel passato ma egli disse che seppure fosse in suo potere farlo, lo sconsigliava.

Anne visse molte altre esperienze nel passato. Combatté al fianco dei barbari del nord, celebrando i loro riti nell’alto tempio di Uppsala. Cavalcò al fianco dei pellerossa Geronimo e Toro Seduto. Percorse le praterie con il viso pitturato andando a caccia con una lancia e disegnò a mani nude sulle pareti delle caverne.

Tuttavia, un pensiero continuava a tormentarla: cosa riserva il futuro?

Quando la curiosità divenne impossibile da sopportare, nonostante il mago tentasse di dissuaderla, gli ordinò di condurla oltre la barriera del presente.

Il mondo in cui si ritrovò era selvaggio e non vi era traccia degli esseri umani. Quando chiese al mago come fosse possibile egli rispose che forse era andato troppo avanti e tornò indietro di qualche centinaio d’anni.

L’odore malsano dell’aria fu la prima cosa che colpì Anne, insinuandosi nelle sue narici e riempiendole i polmoni facendola tossire. Le foreste erano ridotte a pochi sparuti alberi. La terra battuta dal vento era secca e priva di vita. I grattaceli si ergevano come dita scheletriche e gli edifici erano diroccati e tormentati dalla guerra. Tetre figure si aggiravano a passo lento tra i vapori acidi.

Un terrore profondo si impadronì di Anne tanto da farla rabbrividire. Era forse questo il destino dell’umanità?

Sapendo di doverli avvertire, chiese al mago di portarla a casa. Quando si svegliò corse in strada ma notò con orrore che tutte le persone erano mutate in maniera orribile, dove prima vi erano gli occhi non rimanevano che orbite vuote e delle orecchie non c’era il minimo segno.

Decise che si sarebbe impegnata per modificare il futuro che il mago le aveva mostrato e nel corso della sua vita fece del suo meglio.
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Ma era ormai troppo tardi.